"Se come ha detto oggi il ministro Nordio l'obiettivo non è attrarre il pm alla politica, allora cosa creiamo? Creiamo un mostro autoreferenziale sullo stile del prosecutor americano che ha diritto di vita e di morte su un indagato". E' quanto ha osservato il pm Ida Teresi, presidente della sottosezione di Napoli dell'Associazione nazionale magistrati, commentando a margine dell'insediamento a Napoli del neo presidente della Corte di appello Maria Rosaria Covelli, le rassicurazioni del ministro Nordio sul rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura.
"In America - ha voluto ricordare Teresi - il pm decide se e quando fare le indagini, se e quando mandare a giudizio, e ha un potere di negoziazione sull'indagato molto diverso e molto pericoloso. Ed è questo il motivo per cui il 97 per cento di chi si trova invischiato in una vicenda giudiziaria, patteggia e accetta di non andare a dibattimento, perché lì il pm ha un potere di negoziazione quasi minatorio".
"Chi vuole in Italia un pm così potente e pericoloso?", si chiede Teresi che poi ha riservato una stoccata all'avvocatura: "Non la capisco, dice di volere evitare lo strapotere del pm ma così andremo incontro a una situazione molto peggiore che noi stessi pubblici ministeri non vogliamo. E l'unico che andrà a pagarne le conseguenze sarà il cittadino. Avremo una giustizia non imparziale e una democrazia ridotta. Perché l'indebolimento dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura determina una democrazia illiberale".
Cerimonia di immissione nell’esercizio delle funzioni di Presidente della Corte di Appello di Napoli della Maria Rosaria Covelli
Indirizzo di saluti della Presidente della Giunta Distrettuale dell'Associazione Nazionale Magistrati dottoressa Ida Teresi
Ringrazio in primo luogo per l’invito rivoltomi e a nome della magistratura associata napoletana, e con grande piacere, esprimo un caloroso benvenuto alla nuova Presidente.
Come tante altre sedi italiane, anche questa soffre di criticità dovute alla carenza di adeguate risorse umane e materiali, come dimostrano impietosamente i numeri. Cui si aggiungono procedure non sempre razionali e organiche dal punto di vista sistematico, e talvolta incongrue rispetto al concreto dispiegarsi della domanda di giustizia: regole procedurali meritevoli pertanto di ponderata rivisitazione, quando alla prova dei fatti ne sia emersa la inefficacia.
Ma, Signora Presidente, troverà nel nostro Distretto una magistratura operosa e dedita, adusa al sacrificio e restia a inutili lamentazioni; impegnata a segnalare criticità e fornire proposte nell’unico intento, del quale andiamo orgogliosi, di garantire alla collettività un servizio giustizia dignitoso, efficace e degno di un Paese civile.
Una magistratura professionalmente accorsata, che ha da sempre offerto contributi qualificati per la progressione culturale e tecnica dell’affermazione del diritto e dei diritti, garantendo qualità e quantità nell’esercizio delle funzioni; pronta a rendere conto del proprio operato e consapevole di doverlo fare, senza mai sottrarsi alla valutazione ma attenta a individuarne modalità idonee a garantirne serietà e oggettività evitando i rischi di impropri condizionamenti.
Ma soprattutto una magistratura autonoma e indipendente: con la schiena dritta, come la Costituzione vigente richiede e impone.
Senza indipendenza non c’è imparzialità, e quindi non c’è giustizia.
I nostri migliori auguri, Signora Presidente.
Troverà nell’Associazione Magistrati del Distretto di Napoli, sempre, leale collaborazione e attento sostegno.
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