Si è tenuto ieri pomeriggio nella
procura di Bari l' interrogatorio di Giacomo Olivieri, l'ex
consigliere regionale pugliese arrestato lo scorso febbraio con
l'accusa, tra l'altro, di scambio elettorale politico-mafioso in
relazione alle elezioni comunali di Bari del 2019.
Nell'inchiesta denominata codice interno furono arrestate
complessivamente 130 persone tra cui anche la moglie di
Olivieri, Maria Carmen Lorusso (ai domiciliari), ex consigliera
comunale di Bari che avrebbe beneficiato per la sua elezione
della compravendita dei voti tra suo marito e clan malavitosi
cittadini.
Olivieri, assistito dai suoi legali Luca e Gaetano
Castellaneta, dinanzi ai pm ha "cercato di chiarire i rapporti
con i soggetti indicati nelle contestazioni". "Si è reso
disponibile - hanno riferito i difensori - a rendere ulteriori
chiarimenti sulle altre circostanze". L'ex consigliere
regionale, che attualmente è rinchiuso nel carcere di Lanciano,
si era avvalso della facoltà di non rispondere
nell'interrogatorio di garanzia che si era tenuto dinanzi al gip
nei giorni successivi all'arresto. Aveva però annunciato la sua
disponibilità ad essere ascoltato in un secondo momento una
volta avuta conoscenza degli atti di indagine.
Secondo l'accusa, Olivieri avrebbe raccolto i voti della
criminalità (nello specifico dei clan Parisi-Palermiti, Montani
e Strisciuglio di Bari) per permettere l'elezione della moglie
al consiglio comunale. Lorusso, che poi fu eletta, è stata
arrestata e messa ai domiciliari nell'ambito della stessa
indagine insieme al padre Vito (oncologo e indagato per questa e
altre vicende relative alla sua professione). Lorusso fu eletta
nelle file del centrodestra e poi passò nella maggioranza di
centrosinistra.
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