MAURIZIO MAGGIANI, LA MEMORIA E LA
LOTTA - CALENDARIO INTIMO DELLA REPUBBLICA (FELTRINELLI, PP.
128, EURO 13)
Saggio e diario, storia d'Italia e frammenti di vita
dell'autore: ne La memoria e la lotta, uscito per Feltrinelli
nella collana Scintille, Maurizio Maggiani, giornalista e
scrittore Premio Strega, illustra la connessione tra memoria,
libertà e democrazia. Spiega che senza ricordo non c'è vita:
"Nel diritto romano la pena più grave inflitta a un nemico dello
Stato, a chi attentava al potere dello Stato, non era la pena di
morte, ma la damnatio memoriae, la morte civile, la
cancellazione di ogni traccia della sua esistenza, del suo
stesso nome", racconta Maggiani che riporta il caso di Geta, il
fratello di Caracalla. I due imperatori governarono insieme ma
Caracalla lo fece uccidere, decretandone poi la damnatio
memoriae. "Josif Stalin - prosegue - non si comportò
diversamente da Caracalla nei confronti dei suoi compagni
divenuti nemici o potenziali avversari, cancellando i loro volti
dalle fotografie, manomettendo le biografie, eliminandoli
assieme ai loro parenti".
In un capitolo, Maggiani ripercorre la nascita della
Repubblica Romana del 1849 che durò cinque mesi, ma "fu quella
Repubblica il momento più alto, e più esaltante e lindo e
romantico della Rivoluzione Italiana, quella che pudicamente
chiamiamo il Risorgimento", commenta.
La rivoluzione romana, il cui leader era il carrettiere
Ciceruacchio, "fu un moto di liberazione da un regime tra i più
retrogradi, oscurantisti, degenerati d'Europa. Non fu cacciato
un sovrano qualunque, ma il millenario Papa Re, e il nove di
febbraio in piazza del Popolo fu proclamata la Repubblica",
scrive Maggiani.
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