Giorgetti ha fatto l'esempio di
quando "dieci anni fa si guardava con timore a una mera
sostituzione uomo-macchina che avrebbe spiazzato il lavoro
operaio. In realtà, l'evoluzione è stata molto più articolata:
lo Stato ha sostenuto con i diversi piani '4.0' un massiccio
rinnovo di macchinari e di investimenti in competenze, che si è
tradotto in incrementi di produttività, miglioramenti degli
standard di sicurezza e nascita di nuove figure professionali".
Il ministro ha riepilogato i dati diffusi dall' Istat venerdì
scorso, "un andamento solido del mercato del lavoro: il tasso di
occupazione ha raggiunto il 62,1%, record della serie storica;
la disoccupazione è scesa al 7,2% (meno 0,2 punti rispetto a
febbraio); sono anche cresciute del 2,8% le retribuzioni su base
annua, trainate dal settore industriale". Giorgetti li ha
definiti "numeri coerenti con l'andamento positivo del PIL, che
si prevede in ulteriore crescita dello 0,3% nel trimestre. E
sono numeri che attestano la bontà della strategia" del "Governo
di premiare il lavoro, riorientando le risorse pubbliche dai
bonus alla promozione dell'occupazione".
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