La popolazione di leoni del
deserto della Namibia, che popolano l'aspra regione del Kunene,
nel nord-ovest del Paese, è diminuita del 21% nell'ultimo anno a
causa dell'effetto domino della diminuzione delle prede
disponibili provocata dalla siccità.
Secondo un'indagine condotta tra la fine del 2022 e l'inizio del
2023 dal Ministero dell'Ambiente, delle Foreste e del Turismo
della Namibia (Meft), il numero di leoni del deserto era di
circa 57-60 adulti e 14 cuccioli. Le ultime statistiche
indicano che 8 -12 leoni contati sono morti, alcuni uccisi
dagli abitanti della zona.
John Heydinger, ricercatore e co-fondatore di Lion Rangers,
un gruppo di conservazione che ha contribuito all'indagine sulla
popolazione avverte che la popolazione non è "in caduta
libera". Storicamente, i numeri sono stati anche più bassi, ha
spiegato Heydinger a Radio France Internationale.
La situazione attuale è la conseguenza della diminuzione
delle prede tipiche dei leoni a causa della siccità: Negli
ultimi 5 anni, il numero di antilopi è diminuito di circa l'85%,
quello di zebre e springbok rispettivamente del 59 e del 53%. A
causa della scarsità di selvaggina, i leoni hanno preso a
cacciare bestiame. Nel periodo 2021-2023, i grandi felini hanno
ucciso 512 animali tra cui capre, pecore, bovini, asini e
persino polli e cani, secondo i dati raccolti dai Lion Rangers.
Si tratta di perdite significative per i pastori delle 19.800
comunità di lingua Otjiherero e Damara che condividono il
territorio con i leoni e che a loro volta si difendono: Secondo
la legge della Namibia, gli animali selvatici - comprese le
specie protette - possono essere uccisi se rappresentano una
minaccia immediata alla sicurezza umana o alla proprietà.
Le fluttuazioni della popolazione non sono insolite per i
leoni del deserto del Kunene: alla fine degli anni '90 se ne
contavano appena 20. Il decennio dopo, con piogge
eccezionalmente abbondanti, ha incrementato il numero di animali
selvatici e la popolazione di leoni è salita a circa 100 o più
esemplari.
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